10 Aprile 2019

Prospettive sicure, presentati i risultati del progetto rivolto ai giovani con difficoltà di natura psichiatrica

Promuovere la socializzazione favorendo la riduzione delle condizioni di isolamento e la formazione di nuove relazioni, agevolare l’adattamento e la condivisione di regole comuni, stimolare la capacità di collaborazione con gli altri e la fiducia reciproca, sostenere l’integrazione nel contesto territoriale.

Sono questi gli obiettivi principali del progetto “Prospettive sicure”, avviato un anno fa dalla cooperativa L’Esprit à l’Envers con il sostegno della Fondazione CRT, nell’ambito del Bando Vivo Meglio 2017, e la collaborazione del Dipartimento Salute Mentale (DSM) dell’Azienda USL della Valle d’Aosta.

“Per la prima volta abbiamo voluto sperimentare in ambito psichiatrico degli interventi rivolti ad un target specifico, i giovani, proponendo attività che hanno un grande valore terapeutico come l’arrampicata sportiva e la montagna e con una finalità importante, quella di capire come poter agire in termini di prevenzione”, ha spiegato Annamaria Di Pede, coordinatrice del progetto della cooperativa L’Esprit à L’Envers.

Attività che hanno visto la partecipazione di 18 giovani, 9 uomini e 9 donne, di età compresa tra i 16 e i 26 anni in carico al DSM, con risultati decisamente interessanti che sono stati presentati in una conferenza stampa, mercoledì 10 aprile 2019, al CSV di Aosta.

“Diversi studi ed esperienze mostrano come l’arrampicata sportiva metta le persone in contatto con tematiche ricorrenti come la regolazione delle proprie emozioni, la paura, la rabbia e l’impotenza”, ha spiegato Davide Francisco, referente del progetto della cooperativa L’Esprit à L’Envers. “Questo sport spinge al raggiungimento di traguardi che per i destinatari del progetto non è semplice tagliare nella quotidianità”.

Oltre alle escursioni in montagna (14 uscite sul territorio) e alle arrampicate (9 esperienze indoor e 2 outdoor), i pazienti transitati nel percorso hanno avuto anche diversi momenti di riflessione sull’esperienza (4 incontri) e di “restituzione”, attraverso un laboratorio video e montaggio immagini (5 incontri). Le attività sono state realizzate in partenariato con la cooperativa di guide naturalistiche Habitat e l’associazione APA Vda, l’Associazione Professionisti dell’Audiovisivo della Valle d’Aosta che ha prodotto un video che documenta il percorso, e il coinvolgimento di A.S.D. Arrampicata Courmayeur.

“L’evoluzione clinica ha portato ad alcuni benefici per gli utenti come la sospensione dell’uso della terapia al bisogno durante i periodi di attività e alla revisione del piano terapeutico individuale con una riduzione complessiva dei farmaci, per alcuni casi”, ha spiegato l’educatrice Monica Seganfreddo, referente del progetto per il DSM.

Il volume del finanziamento del progetto era di 21 mila euro, di cui 11mila a carico de L’Esprit à l’Envers e 10mila della fondazione CRT.

“Abbiamo dato risposta ad un vuoto terapeutico per una fascia di età, quella degli under 26, sulla quale sta emergendo un incremento significativo di casi e queste esperienze sono risultate più positive rispetto alle cure con i farmaci e ai ricoveri ospedalieri”, ha concluso il dott. Valerio Ricci, dirigente medico del DSM.

“L’auspicio è che “Prospettive sicure” possa rappresentare solo un primo passo verso l’attivazione di progetti di terapia e prevenzione mirati a giovani con difficoltà di natura psichiatrica” dichiara in conclusione Annamaria Di Pede.



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